La Storia di Arzachena

La Storia di Arzachena

La Storia di Arzachena

Se Arzachena è un comune giovane, essendo nato nel 1922 soprattutto per merito dell’eroe locale Salvatore Ruzittu, la storia del territorio è molto più lunga.
Poche civiltà popolavano la Terra quando nel territorio di Arzachena si onorava la vita umana anche celebrando la dipartita dei propri cari. La necropoli di Li Muri contiene la testimonianza di questo culto antico almeno di cinque millenni. Ne passerà circa un altro prima chela Sardegna veda l’ascesa dei nuragici.

Se di nuraghi nell’isola se ne trovano migliaia e tombe dei giganti centinaia, tra le meglio conservate ci sono quelle di Arzachena, con siti molto rappresentativi per quantità, varietà ma anche per l’importanza dei reperti trovati, che hanno permesso e permettono ancora studi approfonditi sulla vita umana a quei tempi. Il Nuraghe “a corridoio” di Albucciu e quello “a tholos” di la Prisgiona rappresentano le due principali tipologie di questo tipo di costruzione, un grande passo dell’uomo nella storia delle costruzioni. Il primo sfrutta in parte la conformazione del terreno e il secondo vede l’avvento della “falsa cupola”, uno dei particolari che denota la capacità raggiunte dall’uomo del periodo.
Le tombe dei giganti, nome che deriva dalla loro imponenza ma anche da un grossolano errore di valutazione di alcuni studiosi e che è rimasto per la capacità di evocare una grandezza che va comunque ascritta a quegli uomini, sono sepoltura che denotano la “democrazia” raggiunta da quella civiltà.

I nuragici non c’erano più da diversi secoli quando sull’isola arrivarono i punici ed i romani. Si trova molto verosimilmente nei pressi del Golfo di Arzachena la città romana di Tibula, come si evince dalla corretta interpretazione degli itinerari stradali di Antonino e del fatto che questi utilizzavano allora un approdo sulla parte nord orientale dell’isola ben protetto dai venti, come sa chi naviga e fa tappa a Cannigione.

I romani chiamavano poi Turibulum la stessa Arzachena, toponimo inconfondibilmente legato alla roccia del Fungo che nel tempo Arzachena racchiudeva nel proprio tessuto urbano.

La storia della Gallura e di Arzachena prosegue senza tanti scossoni fino all’Era Moderna, quando una terra mai troppo popolosa vede l’arrivo di nuove genti dalla vicina Corsica. Genti che portano usi e costumi e a cui dobbiamo alcune caratteristiche della Gallura, ormai divenute beni identitari, come il vitigno fermentino e lo stesso idioma, che arricchisce la varietà linguistica Sarda.

Attorno alla chiesa di Santa Maria di Arzachena, sul cui esterno è incisa la data del 1776, cresce un piccolo paese, che ambisce presto ad affrancarsi dalla lontana Tempio Pausania. Vi riesce nel 1922, grazie alla lotta compiuta dai “frazionisti” capitanati dal Ruzittu e che ha portato ad una ulteriore evoluzione del territorio. Un territorio fertile, votato all’agricoltura ed alla pastorizia, che però comincia a quardare verso il mare, tanto che qualcuno decide di proporre ad un giovane e avveduto Principe Israelita un luogo dove creare un vero e proprio paradiso per il turista sensibile alla bellezza del territorio ed alla vita semplice e genuina.

La bella e selvaggia costa della Gallura di Arzachena diventa quindi in poco tempo una delle icone del turismo d’elìte mondiale ma anche di turismo responsabile, in cui personaggi più o meno importanti di tutto il mondo entrano in contatto con la Gallura ed i galluresi, in uno scambio che arricchisce tutti, soprattutto dal punto di vista culturale. In questo modo si può considerare la meravigliosa architettura delle costruzioni che ispirano ancora oggi il mondo intero, così come la commistione di culture si vive, per esempio, anche nella chiesetta di Porto CervoStella Maris, in cui la cristianità incontra l’Islam, così come il mare dai colori delle pietre più preziose incontra una terra dalla lunga storia e dal futuro sempre imprescindibile dal presente e dal passato.

Testi di:

Dott. Mauro Caddeo

Geografo e Naturalista – La Storia di Arzachena

La bella e selvaggia costa della Gallura di Arzachena diventa quindi in poco tempo una delle icone del turismo d’elìte mondiale.
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