Trenino Verde Sardegna

Trenino Verde Sardegna

Trenino Verde Sardegna

Elsa il Trenino Verde della Sardegna

Trenino Verde Sardegna è uno dei modi migliori per attraversare e conoscere i diversi aspetti del paesaggio dell’isola, soprattutto dell’interno. Il treno attraversa un territorio ricco di vegetazione dove la linea ferrata, i ponti, le stazioni, le case cantoniere sembrano far parte da sempre del paesaggio, perfettamente inseriti in un contesto ambientale a volte raggiungibile solo con la ferrovia. Il treno si sposta alla giusta velocità, consentendo al viaggiatore di osservare e conoscere al meglio il paesaggio, la vegetazione, che lentamente cambiano così come si procede sulla linea ferroviaria.

“Dalle colline dell’Anglona alle montagne e al mare della Gallura”

E’ chiamata anche la ” linea dei due mari ” perchè, oltre Sassari, la ferrovia prosegue fino ad Alghero, unendo la Riviera del Corallo alla Costa Smeralda e al mare di fronte a La Maddalena.
In mezzo, le colline e le montagne del Limbara, attraversate con agili viadotti e lunghe gallerie, tra cui quella elicoidale di Bortigiadas, autentica opera d’arte di ingegneria ferroviaria.

La linea turistica, in realtà, ha inizio da Nulvi. La partenza della maggior parte dei viaggi avviene però da Alghero e da Sassari. Si parte dall’imponente stazione delle Ferrovie dello Stato di Sassari. Il binario ARST SpA è defilato rispetto a quelli maggiori delle FS, e lo si riconosce anche dalle dimensioni più ridotte. Partiti, si costeggiano il deposito, le officine e la periferia nord della città, accompagnati dalla intensa luce proveniente dal mare poco distante. Si sale attraverso oliveti e orti, in curva su colline superate con lunghi viadotti. Si passa per alcune fermate (Filigheddu, Achettas) e quindi si arriva alla bella stazione di Osilo, poco distante dal paese adagiato più in alto. Il treno prosegue nel paesaggio collinare dell’Anglona, antica regione dall’aspetto variabile al cambiare delle stagioni. Per leggere salite, si arriva alla stazione di Fenosu, località dove aleggia ancora la figura del famigerato bandito Giovanni Tolu.

Ci si trova nel punto più alto di questa parte di linea: da qui inizia una lunga, costante e lenta discesa fino al fiume Coghinas, al confine con la Gallura. La stazione successiva è quella di Nulvi, il centro più importante della zona, nel cui territorio si trovano i reperti nuragici di Irru, a lato della linea.
 
Il viaggio del trenino verde Sardegna continua tra le mesas, le caratteristiche colline della zona che assomigliano a quelle del Far West americano, ed ecco la stazione di Martis, paese nel cui territorio si trova la foresta pietrificata di Carucana. Le stazioni successive sono quelle di Laerru e di Perfugas, poco più in basso del paese reso famoso dal retablo custodito nella parrocchiale e dal pozzo nuragico tra le case. Il treno procede ora per una piana verde e coltivata, verso i monti della Gallura.
Sopra un bel viadotto si supera il Coghinas, il terzo fiume dell’isola per lunghezza, e si passa attraverso una vegetazione via via più fitta, prendendo quota con ampi tornanti.
 

Superata la fermata di Scala Ruia, il viaggio ora si svolge su uno dei tratti più suggestivi dell’intera linea, attraverso un paesaggio contraddistinto dal granito e dalla quercia da sughero: simboli dell’interno della Gallura. Deve essere stato arduo il lavoro dei costruttori della ferrovia per salire su queste montagne: è una successione di viadotti e di gallerie, tra le quali quella di Bortigiadas, autentico capolavoro d’ingegneria, formata da una spirale di più di 500 metri nell’interno della montagna.Dopo la stazione di Bortigiadas, ad alcuni chilometri dal paese, e quella successiva di Aggius, centro dominato dal caratteristico profilo dei suoi monti, si arriva al punto più alto di tutta questa linea, nella bella stazione di Tempio Pausania, realizzata nel 1931 in sostituzione della più antica poco distante.

Da vedere, nella sala d’attesa, i quadri del pittore Biasi e il museo nell’antica officina, dove è riproposta l’atmosfera ferroviaria di fine ‘800.
Da qui il viaggio proseguirà in costante discesa fino al mare. Si passa ora attraverso la zona industriale con diversi stabilimenti per lo stoccaggio e la lavorazione delle risorse simbolo della Gallura: il sughero ed il granito. Superata la stazione di Nuchis, frazione di Tempio, si arriva in quella di Luras, da dove, fino al 1938, un altro tronco portava attraverso il Limbara, fino alla stazione di Monti e alla congiunzione con le linee FS. Dopo la fermata di Calangianus, il treno procede mantenendosi al bordo di un vallone e dove si trova una curiosa casa ricavata da un grosso blocco granitico. Dopo le altre fermate di San Leonardo e di Riu Piatu, si lambisce il Lago del Liscia e si arriva alla graziosa stazione di Sant’Antonio, il cui paese rimane poco sopra. Si passa su un bel viadotto costruito negli anni ’50, in sostituzione di quelli più antichi che si vedono più all’esterno della curva.

Passati per una galleria, il paesaggio cambia di nuovo: in sequenza si passa per le fermate di Oddastru, Capichera (vicina all’area archeologica di Li Muri), Caldosa e quindi si arriva nella stazione di Arzachena, poco distante dal famoso centro, capitale della Costa Smeralda.Il mare è vicino, si sente, ma non lo si vede ancora: occorre procedere per qualche chilometro verso nord, paralleli alla strada statale e poi, dopo una gran curva, ecco che si apre uno straordinario panorama su uno dei posti più belli in assoluto: la costa della Gallura con l’arcipelago di La Maddalena.
Ecco che si arriva alla prima stazione di Palau e, dopo circa un chilometro ed un insolito scambio (l’asta di manovra) si arriva alla seconda stazione, sul molo di fronte all’imbarco dei traghetti.

Un viaggio sul Trenino Verde Sardegna. Il miglior modo per attraversare e conoscere i diversi aspetti del paesaggio dell'isola, soprattutto all'interno.
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